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Archive for the ‘Cultura & Spettacoli’ Category

L’opera oscura di Karen Stuke

Gli scatti della fotografa tedesca saranno esposti al Palazzo delle Arti di Napoli fino al 15 ottobre

Riparte il Napoli Teatro Festival Italia. E riparte con una interessante mostra fotografica di Karen Stuke al PAN, il Palazzo delle Arti di Napoli. Il titolo: OPERA OBSCURA DI NAPOLI.

Nel 2010 la fotografa tedesca è stata invitata dal Napoli Teatro Festival Italia e dalla Galleria PrimoPiano a prendere parte ad un progetto artistico, proposto dal curatore Antonio Maiorino, teso a coniugare la peculiarità dell’attività fotografica di Karen Stuke alle nuove produzioni teatrali proposte dal festival, nell’ambito della terza edizione. Il risultato della residenza artistica della Stuke sono gli scatti realizzati a 8 spettacoli prodotti dal Napoli Teatro Festival Italia 2010 e che saranno esposti al PAN fino al 15 ottobre.

Le fotografie sono realizzate secondo una tecnica molto particolare che la Stuke utilizza già da anni per immortalare le più importanti rappresentazioni teatrali e operistiche in tutto il mondo. Attraverso l’utilizzo di una camera pin-hole (foro stenopeico) registra su un unico fotogramma tutto l’andamento dello spettacolo, dal momento i cui si apre il sipario fino a quello della chiusura: i cambi di luce, di scene, i movimenti degli attori sono catturati in una veduta “ectoplasmatica” così che la performance si presenta con una visione in continua sovrapposizione, come un’unità-totalità in cui le parti che la costituiscono non sono ben distinguibili.

Luce, spazio e movimento appaiono insieme e come fugacemente ritratti. Contemporaneamente alla mostra del PAN, la galleria PrimoPiano proporrà presso i propri spazi espositivi, in via Foria 118, una personale di Karen Stuke curata da Antonio Maiorino, proponendo una selezione di fotografie realizzate nel corso degli anni scorsi nei più importanti teatri d’opera europei e altri lavori. La mostra presso la Galleria PrimoPiano sarà aperta al pubblico fino al 9 ottobre.

Tutto pronto per la nuova stagione teatrale del Teatro Stabile di Napoli

E’ stata presentata la stagione 2011/2012 del Teatro Stabile di Napoli, la prima a firma del nuovo direttore Luca De Fusco. Tra produzioni, coproduzioni e ospitalità sono in tutto 25 i titoli che dal prossimo ottobre fino ad aprile 2012 verranno
proposti al pubblico nelle tre sale: il Mercadante, il Ridotto e il San Ferdinando, gestite dallo Stabile di Napoli.

“Una stagione – sottolinea il direttore Luca De Fusco – che segna un punto di svolta nella programmazione dello Stabile di questi anni, molto più attenta alla scena napoletana e ai suoi grandi protagonisti, con alcune voci di più giovane generazione, insieme a tanti volti e nomi eccellenti del panorama teatrale nazionale e internazionale”. De Fusco ribadisce anche “l’impegno di una
direzione plurale, capace di coniugare il piacere dello spettacolo alla qualità della proposta, di ravvicinare il grande pubblico al grande teatro e, soprattutto, tesa a scelte di sistema con le istituzioni culturali della città”.

L’inaugurazione della stagione è fissata al Teatro Mercadante, mercoledì 19 ottobre, con lo spettacolo “La casa di Bernarda Alba”, testo di Federico Garcia Lorca del 1936, nell’allestimento in italiano del regista spagnolo Lluis Pasqual, con protagonista l’attrice Lina Sastri. Giovedì 10 novembre si alzerà il sipario del Teatro Ridotto, con il primo di nove spettacoli tutti al femminile. Si tratta della “Giovanna D’Arco” di Maria Luisa Spaziani, nell’interpretazione di Gaia Aprea con la regia di Luca De Fusco.

Lunedì 26 dicembre apertura del Teatro San Ferdinando con lo spettacolo “Compagnia Totò”, testo e regia di Giancarlo Sepe, con Francesco Paolantoni e Giovanni Esposito, in scena fino a domenica 8 gennaio. “La programmazione del Teatro San Ferdinando – dichiara il direttore De Fusco –mira a ricandidare la sala eduardiana alla sua vocazione di teatro popolare con
titoli della grande drammaturgia napoletana, di tradizione e contemporanea, nostro indiscusso e prezioso patrimonio culturale”.

E in questo senso si può leggere il ritorno di Luca De Filippo, in scena dal 10 al 15 gennaio con “Le bugie con le gambe lunghe”, la commedia di Eduardo De Filippo del 1946 sul tema della verità e della menzogna, di cui Luca De Filippo firma anche la regia.

E così via fino a quando saranno le rappresentazioni al Tetro Ridotto del testo di Lee Hall, “Spoonface Steinberg”, del 24 – 29 aprile, a chiudere la stagione teatrale dello Stabile di Napoli.

Bandiere blu in Campania, conferme per dodici comuni. Il Cilento la fa da padrone

Record per il comune di Pollica che per il sedicesimo anno consecutivo ottiene la bandiera blu, il riconoscimento per il mare pulto

Acqua pulita, un paesaggio mozzafiato, strutture accoglienti. Ed ecco che la Campania si conferma tra le regioni con il numero più alto di bandiere blu, riconoscimento conferito quest’anno a dodici comuni della regione da parte della Fondazione per l’educazione ambientale.

A farla da padrone è il Cilento. Le spiagge di Agropoli, Castellabate, Agnone, Ascea e Palinuro, solo per citarne alcune, sono tra quelle più pulite e accoglienti d’Italia. Un vero record è quello di Pollica, il piccolo centro del Cilento, che per il sedicesimo anno consecutivo ottiene la bandiera blu, simbolo delle località balneari di qualità, il 22esimo riconoscimento in 25 anni.

E durante la cerimonia di consegna un lungo applauso e l’intera platea in piedi per ricordare il sindaco di Pollica Angelo Vassallo, ucciso il 5 settembre dell’anno scorso.

In provincia di Napoli è la sola Massalubrense ad aggiudicarsi il riconoscimento, per il quarto anno consecutivo.

Oltre al mare pulito anche altri parametri sono presi in considerazione dai giudici: depuratori, accesso al mare, raccolta differenziata, aree pedonali, piste ciclabili sono tra quelli più importanti per ottenere il vessillo da far sventolare lungo la costa.

Capri non ha mai fatto richiesta di partecipazione all'assegnazione del riconoscimento Bandiera Blu. Per questo è esclusa dalla competizione che è solo per chi volontariamente chiede di partecipare, inviando la relativa documentazione

Ogni anno non manca qualche polemica. Come è possibile che località come Capri, Ischia, Procida, famose in tutto il mondo per la bellezza dei luoghi e l’accoglienza ai turisti non ricevano la bandiera di qualità?

Massalubrense è l'unica località in provincia di Napoli ad aver ricevuto quest'anno la bandiera blu dalla Fondazione per l'educazione ambientale

Se da una parte c’è chi parla di criteri incomprensibili e di clamorose bocciature, c’è da dire che alla selezione partecipano solo i comuni che ne fanno espressamente richiesta. Solo successivamente alla candidaturala Fondazioneche assegna le bandiere prende in considerazione la partecipazione e ne vaglia i parametri.

E a quanto pare Capri e Ischia non hanno mai aderito al concorso. “Nel caso delle località citate – afferma il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo – si tratta di coste talmente famose e celebrate che forse non sentono il bisogno di un riconoscimento in più”. Fatto sta che il Cilento, anche quest’anno come l’anno scorso, si può definire il re del mare pulito

XXI Olimpiadi di matematica, in gara gli alunni della scuola primaria “Leonardo da Vinci” di Portici

Dodici alunni del II° circolo didattico “Leonardo da Vinci” di Portici, si sono qualificati alla fase finale della XXI edizione dell’Olimpiade dei giochi logico – matematici.

Un appuntamento di rilievo nazionale, che si ripete ogni anno e che è promosso dall’associazione Gioiamathesis di Gioia del Colle in provincia di Bari, con il patrocinio morale dell’università e del Politecnico di Bari.

Presso le aule del Politecnico, il 7 maggio scorso, più di 3mila studenti, provenienti da tutta Italia, si sono dati battaglia, a colpi di numeri, per la vittoria finale.

Quest’anno, tra i giovani, soddisfazione per l’arrivo alle finali di dodici alunni della scuola elementare “Leonardo da Vinci” di Portici, diretta dalla Prof.ssa Piera De Maio. Molto presto, al mattino, si sono messi in viaggio, con un pullman messo a disposizione dal Comune, alla volta della città pugliese, sognando una medaglia.

La gara consiste in una serie di test che mettono alla prova la capacità degli studenti di fare calcoli, riconoscere figure geometriche e ragionare su ciò che chiede il quesito. Un’occasione per fornire agli studenti pari opportunità di confronto e di determinare, con attività ludico – creative, consapevolezza delle proprie abilità.

Dopo le finali del 7 maggio scorso, i ragazzi attendono ora i risultati, che per il momento rimangono top secret. Si aspetta la pubblicazione sul sito www.gioiamathesis.it entro il 30 maggio 2011. Solo allora sapremo se qualche medaglia arriverà anche a Portici. In ogni caso complimenti ai ragazzi e, naturalmente, ai loro insegnanti.

Massimo Troisi e San Giorgio a Cremano: un possibile itinerario per scoprire i luoghi che legano l’attore sangiorgese alla sua città natale

Il 19 febbraio Massimo Troisi avrebbe compiuto 58 anni e, come ogni anno, San Giorgio a Cremano, la sua città natale, lo ha ricordato con varie iniziative.

Massimo Troisi

La città è da sempre legata a un filo diretto con l’attore sangiorgese. Negli anni, senza non qualche difficoltà, l’amministrazione comunale ha cercato di mantenere viva l’immagine di Troisi nei cuori della cittadinanza e di chi volesse conoscere più da vicino i luoghi che accompagnarono l’infanzia e la crescita dell’attore dal punto di vista professionale e non solo.

“Un tour ufficiale dei luoghi da poter visitare, dove conoscere la storia di Troisi, al momento non esiste – dice Michele M. Ippolito, capo ufficio stampa del Comune di San Giorgio a Cremano – ma si può immaginare una passeggiata in città alla scoperta dei luoghi dove Troisi mosse i primi passi della sua intensa carriera”.

L’attore di “Ricomincio da tre”, “Scusate il ritardo” e “Il postino”, solo per citarne alcuni, era molto legato alla sua città natale e non mancava mai di ricordarlo. Intervistato da Gianni Minà in occasione della vittoria dello scudetto del Napoli, ad esempio, Troisi ringraziò Maradona e compagni come cittadino di San Giorgio a Cremano e a nome di tutta la cittadinanza.

Immaginando un itinerario tra i luoghi rappresentativi della vita di Troisi non si può che partire dalla piazza a lui dedicata: un’ampia agorà, costituita da panchine e giardinetti, inaugurata dall’amministrazione comunale nel 1998 alla presenza dell’allora ministro degli Interni Giorgio Napolitano. Nei pressi di Piazza Troisi è sempre aperto il “Bar dello sport” dove l’attore amava trascorrere le sue giornate in compagnia degli amici. Molte battute, riprese nei suoi film, sono nate proprio dalle chiacchierate tra ragazzi che avvenivano seduti ai tavolini del bar. Poco più in là, a sinistra della Piazza, c’è un muro rosso, quel che resta della casa dove l’attore passò la sua infanzia. Continuando questo ideale giro turistico si imbocca via Sant’ Anna dove c’è l’omonima parrocchia dove Troisi fu battezzato.

La chiesa di Sant'Anna a San Giorgio a Cremano dove Troisi fu battezzato

Di fronte alla chiesetta, a pochi passi dalla strada principale, al turista che è alla ricerca dei luoghi dove Troisi è vissuto, si presenta una piccola cappella votiva, dove campeggia una foto dell’attore. A 50 metri abita la sua famiglia, da sempre molto riservata, che ama ricordare il proprio caro in forma privata e senza clamori.

Ripercorrendo a ritroso il tragitto, ripassando per Piazza Troisi, si prende via Cavalli di Bronzo e si arriva a Villa Bruno. La struttura fa parte del percorso delle ville vesuviane del Miglio d’Oro, definito così per la ricchezza storica e paesaggistica e per la presenza dei palazzi del Settecento. Da molto tempo Villa Bruno è il centro culturale della cittadina; ospita concerti, manifestazioni e, soprattutto, il premio dedicato all’attore Troisi, rivolto ai giovani comici emergenti. Al primo piano della villa si può ammirare la bicicletta del film “Il postino”, acquistata dall’amministrazione comunale a un’asta di beneficenza per la cifra di 15 milioni di lire. L’attore riuscì a terminare, a fatica, il grande capolavoro cinematografico e morì nel sonno, nella casa della sorella Annamaria a Ostia, per attacco cardiaco, il 4 giugno 1994, lasciando così un vuoto incolmabile nella cinematografia italiana. Da Ostia le spoglie dell’attore arrivarono al cimitero comunale di via San Giorgio Vecchio. Qui, la tomba dell’attore prende posto all’interno della congrega di San Raffaele, che non è visitabile. Per chi vuole pregare e rendere omaggio all’attore, in fondo al cimitero, c’è il monumento funebre dedicato a Troisi. Ogni anno, il 19 febbraio, alla presenza delle istituzioni cittadine, un fascio di luce blu parte dalla struttura in pietra a simboleggiare la continua connessione tra cielo e terra, tra la città e l’attore sangiorgese. A San Giorgio Vecchio c’è, poi, il “Centro Teatro Spazio”, un teatro sperimentale che si può visitare previo accordo con la famiglia Borrelli che lo gestisce. Qui nacque “la Smorfia”, il gruppo cabarettistico formato dal trio Troisi – Arena – De Caro, attivo negli anni settanta e ottanta che, prendendo spunto dalle situazioni quotidiane della Napoli dell’epoca, puntava l’indice su temi più disparati quali la religione, l’occupazione (e disoccupazione), il folklore e le tradizioni ancora vive nel napoletano. Uno show che è rimasto nelle menti dei cittadini per la novità e le battute esilaranti. Per concludere questa ideale visita non va dimenticata Villa Vannucchi, un’altra delle ville del Miglio d’oro, dove si girò la primissima scena del film “Ricomincio da tre” in cui Lello (Arena) chiama a squarciagola Gaetano (Troisi). La villa è stata restaurata grazie ai 10 milioni di euro stanziati dalla Regione Campania e oggi è diventata il “Palazzo delle Arti Vesuviane”, che ogni anno ospita mostre d’arte e fotografiche.

Guarda il video della commemorazione di Massimo Troisi presso il cimitero di San Giorgio a Cremano il 19 febbraio 2010

Città della Scienza: si celebra il “Darwin Day”

Il mondo scientifico si prepara a celebrare Charles Darwin, il padre della teoria dell’evoluzione. Nonostante i suoi studi abbiano modificato radicalmente il modo di osservare e studiare il mondo naturale, le fila dei “nemici” di Darwin non smettono di ingrossarsi. Ed è per questo che il 12 febbraio le istituzioni scientifiche di tutto il mondo organizzano incontri, conferenze ed eventi speciali, denominati Darwin Days“, in cui viene fatta chiarezza sul pensiero e le teorie del grande naturalista inglese, sull’attualità del suo metodo scientifico e sui risultati della ricerca applicata all’evoluzione delle specie viventi.

La Fondazione Idis-Città della Scienza non poteva non essere in prima linea nell’organizzare il suo Darwin Day a Napoli.

Durante il week-end del 12 e 13 febbraio presso lo Science Centre di Città della Scienza sarà possibile conoscere e approfondire aspetti della vita e delle opere di Charles Darwin. In particolare verranno illustrate le dinamiche dell’evoluzione alla luce delle teorie darwiniane e delle più recenti scoperte scientifiche. Sarà possibile vedere esempi pratici di “evoluzione in corso”, osservare in che modo animali e piante reagiscono ai cambiamenti ambientali e si adattano per affrontare nuove sfide. Ma anche come le attività dell’uomo interferiscono con le leggi naturali e influenzano in maniera determinante le dinamiche evolutive.

Nel corso degli incontri si analizzerà anche il rapporto che Darwin ebbe con la città di Napoli. Non tutti sanno che il grande naturalista inglese fu uno dei principali sostenitori della Stazione Zoologica napoletana, e in più riprese, aiutò e contribuì alle attività di questo primo centro “internazionale” di ricerche in grado di ospitare scienziati e ricercatori da tutto il mondo.

Sabato 12 – il giorno del Darwin Day – e domenica 13, un esperto parlerà del corteggiamento nel mondo animale, con l’ausilio di filmati e immagini accattivanti di animali da tutto il mondo e spiegherà come la selezione sessuale sia stata prima un grosso enigma per Darwin, per poi rappresentare successivamente un fondamento importante della sua teoria.

Con la teoria evoluzionistica Darwin dimostrò che l’evoluzione è l’elemento comune, il filo conduttore della diversità della vita. Secondo una visione evolutiva della vita, i membri dello stesso gruppo si assomigliano perché si sono evoluti da un antenato comune. Secondo l’opinione di Darwin, le specie nascono mediante un processo di “discendenza con variazione”. Egli affermò che l’evoluzione di nuove specie deriva da un accumulo graduale di piccoli cambiamenti. Ciascuna specie presenta una propria serie di adattamenti, ossia di caratteristiche che si sono evolute mediante la selezione naturale. Comprendere in che modo gli adattamenti si sono evoluti per selezione naturale è di estrema importanza nello studio della vita.

Nel Regno Unito, in occasione del 200° anniversario della nascita dello scienziato, ci fu uno speciale commemorativo in cui si rilasciò una moneta da due sterline che mostrava un ritratto di Darwin di fronte ad uno scimpanzé circondato dalla scritta “1809 – DARWIN – 2009” e sul bordo l’iscrizione “Sulla origine della specie – 1859”. E da quel giorno il Darwin Day è diventato un modo per ricordare il padre della teoria dell’evoluzione.

“Napoli città di Pace”. Il Cardinale Sepe premia la scrittrice Susanna Tamaro

Un momento del Premio Napoli Città di Pace, manifestazione svoltasi all'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli

Accendere la speranza per la città di Napoli. Una città martoriata dalla criminalità e dalla disoccupazione, dalla crisi dei rifiuti e dalla poca fiducia che i cittadini hanno nelle istituzioni. L’elenco potrebbe essere più lungo, ma nonostante i problemi che viviamo quotidianamente, Napoli deve avere la forza di rialzarsi e vivere una nuova primavera. Una stagione all’insegna di una sfida educativa in cui tutti devono dare il loro contributo e sentirsi responsabili in prima persona nel tentativo di “ri-animare” questa città.

Un messaggio rivolto soprattutto ai giovani quello lanciato durante la terza edizione del premio “Napoli città di Pace, svoltasi presso la Sala degli Angeli dell’Università Suor Orsola Benincasa e che ha visto il Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe premiare la scrittrice triestina Susanna Tamaro.

A fare gli onori di casa il Preside della facoltà di Scienze della Formazione Lucio D’alessandro che, durante il suo saluto alla platea, ha ricordato i tristi avvenimenti che hanno interessato Napoli nelle ultime settimane. A partire dalla vicenda della cronista de “Il Mattino” Mary Liguori che, recatasi sul posto per raccontare dell’ennesimo agguato di camorra, ha scoperto che suo padre era l’ennesima vittima innocente di una guerra tra bande che non tende a placarsi e scoprire, in questo modo, sulla propria pelle la tristezza delle nostre città.

“C’è tanta gente normale che vive secondo il principio del bene comune – le parole del Preside D’Alessandro -. Bisogna ogni giorno avere la forza di riprendersi la propria città”.

La nuova edizione che ha premiato quest’anno l’autrice del libro “Va dove ti porta il cuore” aderisce al Giubileo per Napoli indetto dal Cardinale Sepe. “Una sfida per non costruire sulla sabbia, ma sulla roccia, basi solide affinché i nostri giovani non intraprendano strade di morte, ma possano vivere lungo la strada dell’amore, della vita, della pace”, le parole del Cardinale che ha elogiato a lungo l’operato della Tamaro durante la cerimonia di premiazione. “Una donna che parla al cuore perchè parla col cuore. Ciò significa sapersi immergere nella realtà in cui viviamo e riuscire a cogliere gli aspetti positivi, ma anche gli aspetti che più ci fanno riflettere”. Lo stesso intento che il Cardinale ha voluto perseguire con l’istituzione del Giubileo per Napoli.

E così la pace, ma soprattutto l’anima diventano parole chiave nella letteratura di Susanna Tamaro. “Per la sua scrittura che parla al cuore di tutti con un supplemento d’anima aperto a domande di senso, valori e verità”. Questa la motivazione con cui la scrittrice emozionata ha accolto la targa dalle mani del Cardinale.

Ha le idee chiare la Tamaro: “Fermatevi mezz’ora al giorno in silenzio con voi stessi per riprendere l’anima che si sta ritirando. Abbandonate gli occhi del consumo per recuperare gli occhi dell’anima. Il chiacchiericcio continuo che ci circonda annulla la verità delle parole. Parole come pace, amore, speranza sembrano svanite nella nostra corsa verso il vuoto”.

Una giornata come quella svoltasi al Suor Orsola Benincasa, passata ad ascoltare la voce di chi queste parole nei suoi libri le spiega con una semplicità tale da farle comprendere anche ai bambini, aiuta a capire che sentirsi responsabili in prima persona per combattere il vuoto che ci circonda può davvero restituire a noi stessi e alle nostre città il significato della parola “pace”.

A Sorrento si celebra l’Unità d’Italia

Si inaugura oggi a Sorrento la manifestazione “Diventare Nazione. Storia e controstoria del Risorgimento italiano”, l’evento con il quale la città si prepara a celebrare ufficialmente l’Unità d’Italia e che durerà fino al 21 marzo.

Tre mesi di eventi, tra cinema, teatro, musica, arti, convegni e seminari con storici, economisti e ricercatori, incontri con studenti e docenti, premiazioni, mostre e cineforum.

Si inizia questa sera al teatro Tasso di Sorrento dove la compagnia Casa degli Alfieri porta in scena “Francesca e l’eroe”, un monologo teatrale, per la regia di Luciano Nattino, incentrato sulla figura di Francesca Armosino, terza moglie di Garibaldi e testimone diretta degli ultimi tormentati anni di Garibaldi, dal 1866 alla morte di lui nel 1882. Il racconto è quello di un’umile balia piemontese diventata moglie di uno dei personaggi più importanti del Risorgimento italiano. Francesca ricostruisce gran parte della vita di Garibaldi, dalle imprese agli amori e ne emerge il volto noto di Garibaldi ma anche il lato più privato, intimo, poco conosciuto dai più.

Nutrita la sezione dedicata al cinema, che prevede la proiezione di una decina di pellicole che saranno presentate ed analizzate da critici cinematografici con la partecipazione dei registi, degli sceneggiatori e dei consulenti storici che hanno collaborato alla loro produzione. Tra gli ospiti, Carlo Lizzani, Luigi Magni, Paolo e Vittorio Taviani, Mario Martone e Pasquale Squitieri, al quale sarà consegnato il Premio “Città di Sorrento” alla carriera.

La sezione seminari vedrà l’intervento di numerosi studiosi italiani e stranieri, da Edoardo Bressan a Christopher Duggan, da Marcella Marmo ad Annita Garibaldi. Tra i giornalisti Pino Aprile, Lorenzo Del Boca e Gigi Di Fiore.

“Si tratta di grande ed ambizioso evento culturale che già nel titolo racchiude la sua finalità – spiega il sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo –. Diventare nazione significa continuare un cammino verso una vera unità, i cui protagonisti devono essere i giovani. Per questo ci auguriamo una grande partecipazione di studenti, ma anche di tanti cittadini, di tutta la costiera sorrentina e di molte persone anziane, testimoni e custodi della nostra storia recente”.

La manifestazione, patrocinata dall’Ufficio Scolastico Regionale della Campania e dall’assessorato al Turismo della provincia di Napoli, ha ricevuto l’adesione del ministro per la Gioventù, Giorgia Meloni che ha annunciato la sua partecipazione all’evento conclusivo, in programma il 21 marzo.

 

2011: “Anno delle foreste”. Domenica 16 gennaio a Città della Scienza tante iniziative

Le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2011 "Anno delle foreste"

Il 2011 è stato dichiarato dalle Nazioni Unite “Anno delle Foreste” per stimolare nei cittadini un’adeguata crescita di consapevolezza rispetto a tematiche come l’importanza degli ecosistemi forestali per la tutela della diversità biologica e la necessità di realizzare una gestione forestale sostenibile. Le foreste sono inoltre la principale risorsa naturale per contrastare il riscaldamento globale, in virtù della fondamentale attività di fissazione del carbonio esercitata dagli alberi. Non bisogna dimenticare, poi, che le foreste sono degli incalcolabili serbatoi di biodiversità, dalle forme microbiche ai mammiferi. Per questo motivo a Città della Scienza domenica 16 gennaio si terranno conferenze e laboratori di approfondimento sull’importanza delle foreste vetuste.
I lavori si apriranno alle 11.30 con la relazione del professor Danilo Russo, del laboratorio di Ecologia Applicata dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, che parlerà dell’importanza delle foreste vetuste per la conservazione di specie animali sempre più rare nel nostro paese. Seguirà alle ore 12.30 un incontro con il dott. Angelo Bucci, Presidente del Gruppo Micologico Campano, che mostrerà le piante spontanee della nostra regione e i loro usi pratici legati alla tradizione.
Durante tutto il weekend completeranno il programma una serie di dimostrazioni scientifiche che illustreranno in maniera semplice e interattiva i processi della fotosintesi clorofilliana e il ruolo delle radici nella protezione e nel consolidamento dei suoli. Non mancheranno i laboratori a tema dedicati ai più piccini che potranno rilevare le “impronte” della corteccia di alcuni tipi di alberi così da osservarne la diversa tessitura, costruire fiori di carta, così da scoprire posizione e funzione delle sue diverse parti e, infine, utilizzare ghiande, foglie e rametti nel laboratorio di riuso creativo.

Un’occasione da non perdere per passare in allegria una giornata all’insegna della scoperta e del rispetto per la natura.

Alla scoperta di Santa Maria la Nova

La chiesa di Santa Maria la Nova a Napoli

Domenica 16 gennaio Santa Maria la Nova apre ai visitatori. L’Associazione Siti Reali organizza una visita guidata nel complesso monumentale situato nel centro storico di Napoli. Il percorso condurrà alla scoperta delle opere degli artisti napoletani di fine Cinquecento e inizio Seicento, conservate all’interno della chiesa.

La Nova, chiamata così per distinguerla dalla chiesa che un tempo sorgeva dove poi fu eretto Castelnuovo, venne fondata dai Frati Minori verso la fine del 1200, sul terreno donato loro da Carlo I d’Angiò. Dopo il 1596 fu completamente riedificata, in seguito ai danni causati dallo scoppio della polveriera di Castel Sant’Elmo. Tra le bellezze artistiche racchiuse nella chiesa, vi è lo splendido soffitto in legno dorato, nel quale sono incassate 46 tavole dipinte fra il 1598 e il 1603 dai più importanti artisti napoletani dell’epoca, fra cui Francesco Curia, Girolamo Imparato, Fabrizio Santafede e Belisario Corenzio, oltre a Giovan Bernardo Azzolino, Luigi Rodriguez e Cesare Smet.

Dell’antico complesso conventuale potrà essere visitato il refettorio e il chiostro di San Giacomo, con le sue volte affrescate e i numerosi monumenti funerari del cinquecento.

Per partecipare è necessario prenotare, entro sabato 15 gennaio, contattando l’Associazione Siti Reali (081 6336763 – 392 2863436; cultura@sitireali.it).

Quella di domenica è solo una delle tante iniziative promosse dall’Associazione per i Siti Reali e le Residenze Borboniche. Una onlus che dal 2005 si occupa di promozione e sviluppo del territorio, proponendosi come punto di incontro e confronto per far rivivere l’identità culturale e valorizzare l’inestimabile patrimonio relativo al circuito storico dei Siti Reali borbonici presenti in Campania e nel Mezzogiorno d’Italia.