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Archive for the ‘Cultura & Spettacoli’ Category

24-26 maggio. Al via la X Edizione del Napoli Tattoo Expo 2013

di Matilde Marolda

 

Fila al botteghino della Mostra d’Oltremare già ore prima dell’apertura, così si è inaugurata la decima edizione del Napoli Tattoo Expo.

L’evento, organizzato dall’associazione culturale Napolindelebile, vede protagonisti oltre 150 tatuatori nazionali e internazionali che presentano le loro creazioni e si mostrano all’opera.

Special guest, per la prima volta in Italia, Joe Capobianco, artista raffinato nell’ambito del tatuaggio e dell’airbrush, creatore delle più affascinanti pin-up, nello spirito della fine degli anni ’50 con un tocco di modernità, e giudice nel programma televisivo Best INK su Oxygen Network hit TV show. IMG_758f5

I tre giorni dell’expo prevedono un programma ampio e vario: sarà allestita una mostra d’arte contemporanea, ci saranno giochi organizzati per il pubblico, si  assisterà a  performance di bondage, body painting e aerografisti.

Presso il giardino dei cedri si potrà ascoltare musica con dj set e live e passare un po’ di tempo nell’area ristoro.

E per chi volesse entrare a far parte del mondo dei tatuatori è presente uno stand dedicato ai corsi di formazione e specializzazione.

Per i piercer ci sarà la possibilità di frequentare un seminario di body art tenuto da Ron Garza, spesso citato da altri artisti della body modification come fonte di ispirazione per i suoi lavori di scarnificazione fatti negli ultimi venti anni. A Ron è stato assegnato il premio Keith Alexander durante l’unica convention sulla scarnificazione “Scar Wars”, per il suo contributo negli ultimi 18 anni.

Per la chiusura dell’evento non poteva mancare lo schiuma party e un must del momento, l’Harlem Shake che farà poi il giro del mondo.

13 euro il prezzo per uno spettacolo imperdibile per gli amanti del settore e non solo.

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Al via la XXVI “Sagra del Pesce Azzurro” di Sorrento. Un appuntamento da non perdere

Pasta e fagioli con le cozze, paiella Sant’Anna, frittura di pesce, risotto alla pescatora, pesce arrosto, paccheri con pesce, tubettoni con i calamari, alici fritte. Questo il menù, tutto da gustare, in occasione della XXVI “Sagra del Pesce Azzurro” di Sorrento in programma sabato 13 ottobre 2012 a partire dalle ore 19. Nello splendido borgo dei pescatori di Marina Grande anche quest’anno si rinnova la vetrina dei sapori di mare con i prodotti che la comunità locale offrirà agli ospiti desiderosi di riscoprire i piatti tipici della tradizione gastronomica ed il suggestivo scenario naturale di uno degli scorci più suggestivi della costiera sorrentina. Una magica serata allietata da musica antica e gustose pietanze a base di pesce. Immagine

La parrocchia di Sant’ Anna promuove anche quest’ anno questo evento gastronomico con l’ obiettivo di contribuire alla cura del patrimonio storico – artisitco custodito nello scrigno della chiesa di Marina Grande ed alle opere di sostegno ai bisognosi. Per la sagra del pesce azzurro, l ‘amministrazione comunale ha assicurato il supporto di un servizio navetta gratuito tra il centro di Sorrento e Marina Grande.

Tutto il pescato viene direttamente dai pescatori del borgo, scaricato dalle loro barche e trasferito nelle cucine dei ristoranti dove gli chef  cucineranno per l’evento il pesce del Golfo di Napoli in tutte le sue varietà secondo le ricette della migliore tradizione culinaria sorrentina.
Giunta la sera il suono delle campane della chiesa di Sant’Anna dà inizio alla sagra e il borgo marinaro si trasforma in un itinerario gastronomico organizzato in stand con il compito di servire il pesce ai visitatori che potranno gustarlo nell’incantevole borgo.
Un appuntamento da non perdere.

Raggiungere il borgo Marina Grande
In auto:
Arrivati a Sorrento all’incrocio svoltare a sinistra per via degli Aranci, percorrere tutta la strada fino ad un incrocio a “T”, svoltare a destra c’è l’ospedale di Sorrento è risvoltare subito a destra, continuate per circa 30 mt. e svoltare di nuovo a destra sulla Via del Mare, proseguite fino alla fine di questa strada.
A piedi: Giunti a Sorrento con la circunvesuviana, proseguire a piedi per tutto il corso Italia, attraversate piazza Tasso, giunti nei pressi dell’ospedale di Sorrento dalle ore 19:00 fino a fine serata c’è una navetta gratuita in occasione della sagra che “sale” e “scende” di continuo dal borgo di Marina Grande.

Approfondimento sul pesce azzurro
Il pesce azzurro è una denominazione di uso generale e non corrisponde ad un gruppo scientificamente definito di specie.
Si definiscono azzurri quei pesci dalla colorazione dorsale blu scuro (ma spesso è presente anche un po’ di verde) e ventrale argentea.
Generalmente abbondano nei nostri mari e questa prerogativa li rende decisamente economici, per questo motivo i piatti preparati con tali specie di pesce vengano spesso considerati “cucina povera“.
Tra questi rientrano pesci come: l’aguglia, l’alaccia, l’alice, il cicerello, la costardella, il lanzardo, il pesce sciabola, la sardina, lo sgombro, lo spratto e il suro.
Inoltre possono essere considerati azzurri l’alalunga, l’alletterato, il biso, la lampuga, la palamita, il pesce spada e il tonno, per la loro colorazione. Immagine
Il pesce azzurro molto apprezzato in cucina per le qualità nutrizionali ha carni generalmente molto digeribili con prevalenza di grassi insaturi, in particolare del tipo omega 3.
Anche per questo il consumo di pesce azzurro è consigliato nelle diete nelle quali sono da evitare i grassi saturi presenti in altre specie animali.

Partenopei nel mondo: l’artista Antonio Fabrizi inaugura la finale di Europa League in Romania

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“Stadionul National” di Bucarest, teatro della finalissima di Europa Lague 2012

E’ iniziato il conto alla rovescia per la finalissima di Europa League 2011/2012. Tra poco meno di un’ora  Atletico Madrid e Athletic Bilbao si sfideranno in un derby tutto spagnolo per la conquista del prestigioso trofeo. Il teatro della sfida: lo Stadionul National di Bucarest in Romania, paese che per la prima volta ospiterà una finale di un torneo europeo. L’Atletico Madrid proverà a bissare il titolo conquistato 2 anni fa contro il Fulham, mentre i baschi dell’Athletic Bilbao proveranno a conquistare il primo titolo europeo della loro storia. L’atmosfera è festosa. Già ad ora di pranzo la capitale romena era invasa dai supporter delle due squadre, riversatisi nei caffè del centro per gustare le specialità del luogo. Tra queste è il “Mititei” (una sorta di kebab)  il più richiesto dai tifosi, che, insieme e senza problemi, stanno dando vita a una vera festa del calcio spagnolo. Molti di loro hanno in tasca una copia della “Gazeta Sporturilor”: il principale quotidiano sportivo romeno, uscito oggi in edizione speciale, con metà del giornale in spagnolo. Nel pomeriggio gran parte dei tifosi dell’Athletic si sono poi raggruppati nella loro fan zone a Constitution Square, nei pressi del parlamento romeno nel cuore della città, mentre nell’area dei tifosi dell’Atlético si ascoltava musica live.

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L’artista partenopeo Antonio Fabrizi

E sarà proprio la musica ad accogliere i tifosi sugli spalti prima dell’ingresso in campo dei giocatori. Tra gli artisti che si esibiranno sul manto erboso dello Stadionul National prima del fischio d’inizio anche un napoletano: Antonio Fabrizi. Nato a Torre del Greco, Fabrizi si distingue fin da piccolo per la sua voce e la personale capacità interpretativa dei brani più famosi della canzone italiana e napoletana. Dopo essere stato protagonista di spettacoli musicali in giro per la Campania, nel 2000 partecipa con “I Fragmenta” all’Accademia di Sanremo Giovani – Sezione Cantautori – dopo aver superato le Selezioni regionali. E’ da lì che Fabrizi inizia il suo viaggio nelle capitali europee alla ricerca di nuove esperienze, diventando così ambasciatore all’estero della musica italiana e napoletana. Fino ad approdare in Romania dove da due anni vive e lavora  e dove è diventato uno tra i più famosi e apprezzati artisti della capitale.

Questa sera per lui la grande ribalta internazionale con l’inaugurazione della finalissima di Europa League allo Stadionul National di Bucarest. “Erano anni che aspettavo la possibilità di esprimermi nel mondo dello spettacolo  – le parole a caldo di Antonio Fabrizi – dove ci sono persone che ti amano artisticamente, e siccome la musica è l’espressione di me stesso, come si dice a Napoli: sto tropp bell. Un bacio a tutto il mondo e particolarmente alle persone che nella vita hanno sempre sfortuna!! Non vi preoccupate che il momento buono verrà per tutti, e ve lo auguro con tutto il mio cuore”.

Un cuore azzurro nel derby spagnolo. Lo stadio è pronto e il manto erboso è perfetto. Manca solo il fischio iniziale.

Moni Ovadia in “Recital per la memoria”

Lunedi 23 gennaio 2012, ore 20.00
Basilica di San Giovanni Maggiore Pignatelli
(Rampe San Giovanni Maggiore)

Un viaggio musicale attraverso la spiritualità e l’incontro tra genti e culture diverse, ad evidenziare la condizione del popolo Rom e Sinti, come vero e proprio paradigma della condizione dell’esilio, che fa dell’abbattimento dei confini – geografici e culturali – il senso dell’esistenza. I temi della tolleranza e dell’accoglienza, visti come risorsa, arricchimento e possibilità di dialogo tra “diversi” vengono sottolineati dalla presentazione dello spettacolo in un edificio religioso, uno straordinario monumento che si propone come punto di riferimento spirituale e culturale. Il recital rientra nel progetto Il Rito Ritrovato, a cura di Gigi Di Luca.
Con l’occasione del recital di Moni Ovadia –  organizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, e grazie alla sinergia tra la Curia, le Soprintendenze e la Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli, che con il loro contributo hanno reso possibile questa apertura straordinaria del monumento –  si è scelto di mostrare alla città una meravigliosa testimonianza di storia e di cultura e di testimoniare l’impegno ed il colloquio tra le varie istituzioni a lavoro per il recupero ed il rilancio di Napoli.
L’antica Basilica di San Giovanni Maggiore è un monumento estremamente complesso che mostra varie stratificazioni, dal periodo paleocristiano al XIX secolo, fino agli interventi di ordinaria manutenzione effettuati nel Novecento.
La storia del monumento è segnata da gravi dissesti della struttura per cause naturali e accidentali, come terremoti e incendi, a cui si è aggiunto il reiterato vandalico saccheggio sui beni mobili durante la lunga chiusura al culto del monumento.
Da circa trent’anni, tuttavia, è stato realizzato un programma di recupero della Basilica da parte delle Soprintendenze napoletane – l’Archeologica, l’Architettonica, quella ai Beni storico- artistici ed etnoantropologici – che ha permesso di ricomporne, in linea generale, i tratti peculiari, sia dal punto di vista architettonico che storico- artistico. Allo stato i lavori nella Basilica possono considerarsi in larga misura conclusi, sebbene rimangano ancora delle zone del monumento da mettere definitivamente a punto e che si auspica possano essere completate a breve.

Chi è Moni Ovadia : http://it.wikipedia.org/wiki/Moni_Ovadia

 

Al Palazzo delle Arti di Napoli : “Fractals & Others” di Bruno Di Bello

Il PAN, il Palazzo delle Arti di Napoli, con la mostra Fractals & Others, curata da Mario Franco, Maria Savarese e Maurizio Siniscalco, rende omaggio a Bruno Di Bello, artista che ha attraversato i momenti più significativi dell’arte italiana della seconda metà del ‘900.

Dopo quasi trent’anni Di Bello torna ad esporre in un istituzione museale napoletana, l’ultima mostra istituzionale fu Terrae Motus, allestita da Lucio Amelio in occasione del terremoto che sconvolse Napoli e l’Irpinia nel ‘80. Presente sullo scenario artistico nazionale ed internazionale, trasferitosi da tanti ormai a Milano, Di Bello ha sempre mantenuto solidi i legami con la sua città, dove sin dalla fine degli anni Cinquanta con il “Gruppo 58”, insieme a Fergola, Del Pezzo, Biasi, Persico e Luca, contribuì al rinnovamento dei linguaggi del contemporaneo.

Fin dai suoi esordi, l’artista ha utilizzato una cifra stilistica “asoggettiva” e impersonale mirando al superamento del soggettivismo esasperato ed ideando moduli ripetuti ma variati attraverso tecniche, tematiche e metodologie, alla destrutturazione dell’ordine figurativo predeterminato, al fine di costruirne uno nuovo, ma privo di leziosità estetizzanti. Le sue decostruzioni iconiche godono di un’autonomia immanente, vicina, ad esempio, a quella di certe immagini di Klee. Come nell’opera dell’artista tedesco, l’artista propone, infatti, la finitezza di un’immagine, ed al tempo stesso la sua possibile e varia continuità per germinazione di forme che vanno ad aggregarsi a quelle preesistenti, in un’interminabile opportunità combinatoria. Autore negli anni Sessanta e Settanta di lavori che hanno indagato le metodologie espressive dei maestri delle avanguardie storiche, da Marcel Duchamp a Man Ray, Di Bello recentemente ha cominciato ad interessarsi alle possibilità creative che i new media offrono, esplorando le infinite geometrie dei frattali. Sono proprio tali moduli figurativi metamorfici organizzati in strutture proliferanti, a metà tra calcolo matematico, logica fantastica ed estetica combinatoria, indagati grazie all’uso del computer, ad essere il tema privilegiato della ricerca estetica che ha portato alla creazione dei suoi lavori recenti, esposti in questa mostra al PAN. Terza tappa espositiva, dopo la Certosa di Capri e il MAC, il Museo di Arte Contemporanea di Niterói in Brasile nell’estate del 2011, questa mostra si compone di circa quindici stampe digitali su tela di grande formato, assemblate in trittici ed un nucleo di lavori preparatori di formato ridotto insieme ad un’opera inedita, realizzata per questa occasione espositiva, A Bao A Qu, lavoro che mutua il suo titolo da una creatura fantastica descritta nelle pagine di Manuale di Zoologia Fantastica di Borges. In occasione dell’anteprima stampa, sarà presentato, a corredo dell’ampio catalogo antologico dell’artista, un magazine edito da Paparo Edizioni con testi critici di Mario Franco, Maria Savarese, Maurizio Siniscalco, Mario Costa.

Anteprima Stampa
giovedì 19 gennaio ore 12.00

Vernissage
21 gennaio ore 18
info
pan@comune.napoli.it
tel. 0817958600 /01 / 04 / 05

“Sette opere per la Misericordia”: mostra ed evento benefico

Sette artisti contemporanei, di respiro internazionale, Marisa Albanese, Carlos Araujo, Sandro Chia, Fluvio Colusso, Mimmo Jodice, Clifford Ross e Charles Skatpin, ognuno con la propria sensibilità, hanno donato un’opera che descrive il tema della misericordia, in modo trasversale e nelle varie modalità e tecniche espressive che ogni artista interpreta. Le opere saranno esposte per tre mesi nella chiesa del Pio Monte della Misericordia, accanto ai maestri ‘antichi’: Caravaggio, Ballistello Caracciolo, Giordano, Santafede e Azzolino.

Il progetto Sette Opere per la Misericordia, ideato da M. Grazia Leonetti Rodinò, intende riannodare un antico rapporto tra il Pio Monte della Misericordia ed i giovani usando come strumento di attrazione l’arte contemporanea, per far comprendere ad un vasto pubblico che l’artista può far da tramite e rinsaldare il rapporto tra arte e solidarietà, come il Pio Monte della Misericord ia da secoli promuove. Il Pio Monte della Misericordia si inserisce a pieno titolo in tale rapporto in quanto ha sempre avuto un’intima sintonia con l’arte e la bellezza, secondo un principio per cui “dal Bello deriva il Bene”.

Il progetto si articola in due fasi:

esposizione temporanea delle Sette Opere per la Misericordia, opere di pittura, scultura, fotografia e musica, create e donate al Pio Monte della Misericordia da artisti che vogliano partecipare al progetto con un lavoro che rappresenti una delle sette opere di misericordia corporali o la misericordia in generale.
Le opere, dopo un periodo di esposizione in Chiesa, accanto al capolavoro di Caravaggio andranno in collocazione permanente in una delle sale della Quadreria e rimarranno, con la dicitura “Dono dell ‘Artista…”, inalienabili ed in perenne proprietà del Pio Monte della Misericordia.
consegna di due Borse di studio annuali a studenti meritevoli del Conservatorio di Musica di Napoli “San Pietro a Majella” e dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, quest’ultima orrerta dall ‘ Associazione Circolo Artistico Politecnico.

L’ inaugurazione avverrà il 19 novembre alle ore 11.00 presso il Pio Monte della Misericordia.

Per informazioni:

Pio Monte della Misericordia
Ufficio Quadreria e Archivio Storico
dott.ssa Loredana Gazzara
tel. 0039 (0)81 44 69 44 –
0039 (0)81 44 69 73
fax. 0039 (0)81 44 55 17
via Tribunali, 253, 80139 – Napoli
info@piomontedellamisericordia.it
www.piomontedellamisericordia.it

Il giovane Ribera tra Roma, Parma e Napoli: 1608-1624

Presso la  Sala Causa del Museo di Capodimonte a Napoli è in esposizione la mostra “Il giovane Ribera tra Roma, Parma e Napoli 1608-1624”,  dedicata al grande pittore spagnolo, considerato tra i maggiori esponenti della pittura di area naturalista e caravaggesca in Italia e in Europa. Le opere, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, saranno visibili fino all’8 gennaio 2012.

Presentata al Museo del Prado a Madrid, nella scorsa primavera, la mostra è organizzata dal Museo Nacional del Prado e dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli – Museo Nazionale di Capodimonte. Responsabile scientifico dell’edizione italiana è Nicola Spinosa, uno dei massimi esperti del maestro spagnolo e autore di una recente e completa monografia;  il comitato scientifico, per l’ esposizione spagnola, è composto da Gabriele Finaldi, José Milicua e Javier Portùs.

Il progetto è stato realizzato dalla Regione Campania – Assessorato al Turismo e ai Beni Culturali, e dall’Unione Europea, in collaborazione con Banco di Napoli, Gesac, Grimaldi Lines, Metropolitana di Napoli , Amici di Capodimonte,  con il Patrocinio del Comune di Napoli e della Provincia di Napoli. L’organizzazione e la promozione sono a cura di Revolution.

Al Museo di Capodimonte, sono presentati circa 40 capolavori del giovane Ribera, con alcune modifiche rispetto alla precedente esposizione spagnola del Prado e, grazie anche all ‘aggiunta di nuove opere, si offre l’opportunità di approfondire uno dei momenti più alti e significativi della civiltà figurativa del primo Seicento. La mostra pone l’attenzione sui primi anni della produzione dell’artista presentando, in un confronto finalmente diretto, tele spesso oggetto di appassionato dibattito.

MUSEO DI CAPODIMONTE
Via  Miano 2 Napoli (80131)
Tel. 0817499111
Orario: ore  10.00 – 19.30 (la biglietteria chiude alle 19,00) / chiuso mercoledì
Ingresso: intero € 8,00; ridotto € 4,00 (7-18 anni e oltre 65, studenti delle facoltà di Lettere, Conservazione dei Beni Culturali e dell’Accademia di Belle Arti su presentazione di libretto universitario);
ridotto gruppi* € 6,00 (min. 20-max 30 persone);
ridotto gruppi scuole* € 3,00  (max 30 alunni);
sito  www.polomusealenapoli.beniculturali.it

 

Sculture in legno a Napoli e in Campania

Prenderà il via venerdì 4 Novembre alle ore 10 presso la Sala degli Angeli dell’Università Suor Orsola Benincasa il convegno di studi dedicato al tema “Sculture in legno a Napoli e in Campania fra Medioevo ed età moderna”.

L’iniziativa, ideata e promossa da Pierluigi Leone de Castris, presidente del Corso di laurea magistrale in Storia dell’arte e conservazione del patrimonio storico-artistico dell’Università Suor Orsola Benincasa, in collaborazione con il neonato Corso di laurea a ciclo unico in Restauro e con la Soprintendenza Archivisticaper la Campania, intende riportare l’attenzione su un tema importante ma poco esplorato e, per così dire ancora “inevaso” dopo gli spunti e le aperture fornite oltre sessant’anni fa, nel 1950, da Ferdinando Bologna e Raffaello Causa in occasione della storica mostra “Sculture lignee nella Campania”.

Per fare maggior luce su questo così poco noto settore della produzione artistica campana si incontreranno in questa due giorni di studi, cofinanziata dall’Unione Europea nell’ambito del progetto “La cultura come risorsa”,  alcuni tra i più eminenti studiosi della materia, dagli stessi Ferdinando Bologna e Pierluigi Leone de Castris a Francesco Gandolfo, Gaetano Curzi, Letizia Gaeta, Maria Ida Catalano, Raffaele Casciaro, Giovan Battista Fidanza e Gian Giotto Borrelli, provenienti dalle più prestigiose università italiane, che saranno affiancati da alcuni giovani ricercatori, come Luigi Coiro e Angela Della Corte, che proprio all’Università Suor Orsola Benincasa hanno avviato i loro studi sulla scultura in legno.

“Le due giornate di studio – spiega Pierluigi Leone de Castris – si propongono, grazie ai contributi di eminenti studiosi, di mettere a fuoco alcuni nodi fondamentali della storia della scultura in legno a Napoli e in Campania in età medioevale, nel Rinascimento e nell’epoca del Barocco, e di creare un ponte tra la conoscenza storica, specifica e filologica di questi manufatti e la loro conoscenza sotto il profilo tecnico, materiale e conservativo”.

Nelle prime due sessioni di studio, che si svolgeranno venerdì 4 Novembre al Suor Orsola, si parlerà in particolare di: sculture lignee in Irpinia tra XII e XIII secolo, delle più antiche Madonne in legno campane, del Lume dell’oro nel presepe aragonese, della scultura in legno del Quattrocento lungo le rotte mediterranee della pittura, dei “Legni devoti” del Seicento napoletano, dei Busti-reliquiario napoletani di secondo Seicento, delle Sculture in legno barocche che da Napoli sono approdate alle più prestigiose collezioni europee e degli scultori in legno nella Napoli del Settecento.

La mattinata di sabato 5 Novembre, che si svolgerà presso la Soprintendenza Archivisticaper la Campania (Palazzo Marigliano, via San Biagio dei Librai 39, Napoli), sarà invece dedicata alle “tecniche di conservazione e restauro delle sculture in legno” e sarà coordinata da Giovanni Coppola, presidente del nuovo Corso di laurea a ciclo unico in Restauro dell’Università Suor Orsola Benincasa e da Giancarlo Fatigati, responsabile scientifico del Laboratorio di Restauro delle opere lignee del Suor Orsola. Discuteranno di conservazione e restauro delle sculture ligneestorici dell’arte e restauratori provenienti dalle più prestigiose istituzioni nazionali del settore come l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro e l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze che si confronteranno con autorevoli esponenti delle istituzioni pubbliche e dell’imprenditoria privata del settore del restauro e della conservazione dei beni culturali.

Sul sito web dell’Università Suor Orsola Benincasa il programma completo degli incontri:

http://www.unisob.na.it/eventi/eventi.htm?vr=1&id=8584

 

 

Autunno Creativo 2011

Acclamatissimo al festival del cinema di Cannes, “This must be the place”, ultima opera di Paolo Sorrentino con protagonisti i premi Oscar Sean Penn e Frances McDormand, porta ad Hollywood anche un pò di Napoli, attraverso la voce del protagonista con la canzone “Every single moment in my life is a weary wait”, scritta appositamente per lui dal cantautore napoletano Nino Bruno, presente nella colonna sonora del film insieme ad artisti del calibro di David Byrne, Ben Harper e Arcade Fire. In omaggio alla storica partecipazione, venerdì 4 novembre, al Lanificio 25 di Napoli, la Subcava Sonora presenterà in anteprima nazionale l’album “Sei corvi contro il sole” di Nino Bruno e le 8 tracce in un concerto – evento ricco di sorprese e collaborazioni. L’opening act del concerto sarà infatti affidato alla coinvolgente performance “Objects in the Mirror are Closer than they appear”, con musiche dal vivo di “K-Conjog” (reduce da uno straordinaria esibizione al museo Madre di Napoli) e video proiezioni di Francesco Lettieri (regista de “Le storie che invento non le so raccontare” – Vincitore Napoli Film Festival 2011-Sez.corti)’.

In contemporanea all’evento, ci sarà il finissage de “L’apparenza ambigua” a cura di Giorgio Bonomi (con mostra delle tre artiste Pina Inferrera, Luisa Mazza e Pippa Bacca), mentre in pre-serata sarà proiettata una clip video sulla vita della Bacca, nipote di Piero Manzoni, morta tragicamente in Turchia durante la performance itinerante “Spose in Viaggio”, con cui si proponeva di attraversare in autostop 11 paesi teatro di conflitti armati, vestendo un abito da sposa per promuovere la pace e la fiducia nel prossimo.

Il cantautore napoletano Nino Bruno chiuderà l’evento suonando in trio assieme a Giulio Fazio e Peppe Sabbatino.

Per informazioni:

LANIFICIO 25
Piazza Enrico de Nicola, 46
tel 081 6582915
www.facebook.com/event.php?eid=183461091731639
liz@subcavasonora.com
www.subcavasonora.com
www.subcavasonora.com

Dai giovani un Museo della Pace

E’ l’iniziativa del comune di San Giorgio a Cremano che mette a disposizione dei cittadini un Museo unico nel suo genere nel Sud – Italia, con quadri, foto e sculture che ribadiscono l’importanza di una nuova cultura: la cultura della pace

Uno strumento concreto, volto a far crescere la cultura della non violenza e della difesa dei diritti umani, un percorso interattivo per l’educazione alla pace, un allestimento permanente, unico a Napoli nel suo genere. E’ il Museo della Pace di San Giorgio a Cremano, frutto del lavoro di giovani volontari italiani e stranieri che hanno raccolto la sfida di costruire, nel tempo, un punto di vista privilegiato e a disposizione di tutti, alla scoperta di una cultura diversa: la cultura della pace.

Quindici pannelli in formato manifesto e due quadri di grandi dimensioni compongono il nucleo base del primo museo della pace del Sud-Italia, che ha visto la partecipazione di giovani provenienti dalle più disparate realtà: dall’Armenia alla Russia, dall’Ungheria alla Polonia, passando per l’Italia.

“La pace si realizza stando insieme”, “Essere liberi di scegliere”, “Il coraggio di dire no”, “Amici” sono solo alcuni dei titoli dei lavori esposti nei locali dell’Informagiovani del comune e sede del Museo: un luogo vivo, colorato e frequentato da giovani che partecipano attivamente alla vita della città. E due nuove opere sono state aggiunte pochi giorni fa presso il centro polifunzionale di Via Mazzini. Si tratta di due sculture, realizzate dai ragazzi del workcamp 2011, in memoria di Vittorio Arrigoni, l’attivista italiano ucciso a Gaza l’aprile scorso, e Peppino Impastato, famoso per le denunce delle attività della mafia in Sicilia che gli costarono la vita.

Non solo. Il Museo della Pace è dotato di un videoproiettore per la visione di filmati e documenti delle attività svolte e mette a disposizione del visitatore più di cento tra libri e film d’autore suddivisi per tematiche: dai diritti del fanciullo, a quelli delle donne, fino al diritto alla vita. Nello spazio adiacente, un punto d’ascolto musicale con una raccolta commentata di brani strettamente legati alla tematica della pace.

“Un sogno che si realizza, il risultato di un lavoro iniziato quasi sei anni fa”, è il commento di Sonia Tammaro, referente dell’Informagiovani del comune insieme a Gaetano Riccio, e che porta avanti dal 2006 i progetti di pace per i giovani della città. Con ottimi risultati: dal lavoro “Diritti fuori campo” con la produzione del cortometraggio “Not enough words”, visibile liberamente in rete, alla visita dei ragazzi ai monumenti in ricordo della shoa a Berlino, che sottolineò l’esigenza di avere a disposizione un luogo fisico nel quale raccogliere testimonianze e materiali che ricordassero il percorso svolto dagli uomini per promuovere la pace e i diritti umani. In ultimo il progetto “Cronisti di Pace” dedicato alla libera informazione, fino alla realizzazione del Museo della Pace. Il lavoro finale, ma non l’ultimo, di una città che ha creduto nelle capacità dei giovani fino a renderli testimoni di un obiettivo più ampio, destinato a crescere nel tempo: fare di San Giorgio a Cremano la città della pace.